OBIETTIVO DI SVILUPPO SOSTENIBILE – REDUCED INEQUALITIES

Il Rocca di Cerere UNESCO Global Geopark aderisce all’obiettivo SDGs 10 aderendo ad iniziative per favorire l’inclusione sociale e ridurre le disparità economiche e sociali.
Programmi specifici per supportare le comunità vulnerabili e promuovere l’uguaglianza di opportunità come:
Si rivolge a tutte le persone, vittime o potenziali vittime di sfruttamento, di età pari o superiore ai 18 anni, preferibilmente con esperienza nel lavoro agricolo, con un background migratorio e stabilitesi nel Paese da almeno cinque anni.
Nel progetto sono coinvolti 20 cittadini immigrati provenienti da diversi Paesi: Somalia, Egitto, Costa d’Avorio, Guinea, Gambia, Camerun, Nigeria e Bangladesh.
L’obiettivo del progetto è quello di costituire fisicamente la fattoria sociale, con l’intento di creare un piccolo frutteto, coltivare piante ornamentali e fiori, oltre a colture orticole da vendere ai privati e/o alle mense del comune, insieme all’allevamento di galline ovaiole per la produzione e la vendita di uova.
C’è anche un obiettivo sociale, che è quello di contrastare lo sfruttamento del lavoro e il caporalato, facilitare l’incontro tra domanda e offerta di lavoro, la formazione, l’assistenza alle vittime, la creazione di soluzioni abitative e per il trasporto al posto di lavoro.
I beneficiari diretti del progetto sono i minori stranieri non accompagnati che stanno per uscire dai sistemi di accoglienza al compimento della maggiore età (a partire dai 17 anni) e i giovani fino ai 21 anni che sono arrivati in Italia come MSNA (minori non accompagnati) non sono ancora riusciti a trovare una stabilità sociale, economica, lavorativa, culturale e abitativa.
Il progetto si proponeva di sperimentare a livello nazionale un’alleanza educativa per la progettazione personalizzata per adolescenti di 14-18 anni con l’applicazione di budget educativi per programmi formativi personalizzati. Ad ogni percorso personalizzato a cui il giovane decide di aderire corrisponde un “budget educativo” per sostenere le spese relative a socialità/sport/cultura/formazione/lavoro.
Il progetto mira a contrastare la povertà educativa come accentuazione di una diffusa fragilità esistenziale e territoriale. Gli adolescenti guardano al futuro con paura, il 64% dei minori non accede ad attività ricreative, sportive e culturali.
Il progetto si propone di intervenire per consentire alle scuole di esercitare una vera e propria governance a partire dal coinvolgimento diretto di scuole/famiglie/territori, creando una progettazione sociale ed educativa.
Il progetto Rete dei servizi di facilitazione digitale affronta direttamente le disuguaglianze sociali e digitali promuovendo l’accesso universale alle competenze digitali e ai servizi online, in particolare per i gruppi svantaggiati come gli anziani, i disoccupati, i residenti nelle zone rurali e le persone con scarsa alfabetizzazione digitale.
I contributi principali includono:
- colmare il divario digitale fornendo una formazione personalizzata e gratuita sulle competenze digitali di base e sugli strumenti online attraverso punti digitali nel territorio;
- migliorare l’accesso ai servizi digitali pubblici e privati, come l’e-health, l’e-government, le piattaforme educative e il commercio elettronico, consentendo agli individui di partecipare pienamente alla società digitale.
- Utilizzando il quadro DigComp e un approccio di tipo learning-by-doing per garantire l’inclusione a prescindere dal livello di competenze di partenza.
- Promuovere la cittadinanza attiva e l’inclusione sociale, consentendo agli individui emarginati di impegnarsi con le istituzioni, accedere ai diritti e alle opportunità e ridurre le barriere alla partecipazione al mercato del lavoro e alla vita comunitaria.
Dando potere alle popolazioni vulnerabili, questa iniziativa contribuisce in modo significativo a ridurre le disuguaglianze all’interno dei territori e tra di essi, come indicato nell’SDG 10.