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Parco Minerario Floristella-Grottacalda

Immerso in contesto paesaggistico pregevole il parco accorpa le due omonime miniere di zolfo dismesse e rappresenta uno dei più espressivi insediamenti di archeologia industriale esistenti nel Sud d'Italia. Alla stregua di un grande museo a cielo aperto, il vasto complesso estrattivo fornisce una vera e propria "stratigrafia" delle diverse epoche e dei relativi sistemi e tecniche d'estrazione e di fusione dello zolfo. Ancora ben visibili e drammaticamente evocativi, appaiono i calcaroni (forni circolari per la fusione e separazione dello zolfo), le discenderie, i castelletti e gli impianti dei pozzi verticali, i forni Gill (sistema più moderno per la fusione dello zolfo). Sulla cima di un rilievo a terrazza artificiale posto sul fianco della valle di Floristella sorge Palazzo Pennisi antica residenza della famiglia proprietaria. La sontuosità del manufatto e la sua pregnanza architettonica, generano una sorta di contrasto con l'austerità del luogo, fornendo un'immediata e suggestiva immagine di ciò che doveva essere l'estremo divario sociale dell'epoca. Degne di menzione sono, inoltre, la struttura di captazione della sorgente presso il Palazzo Pennisi, il Palmento e la cosiddetta “via del mosto”: un sentiero, realizzato inizialmente allo scopo di consentire un rapido collegamento tra il palmento ed il Palazzo, costeggiato da una canaletta in coppo siciliano che portava il mosto, per caduta, direttamente nelle cantine padronali.